domenica 3 febbraio 2013

La società della monnezza (o immondizia)

 
Non servono numeri, basta guardare le strade, o meglio i margini delle strade. E purtroppo non solo le strade, anzi, i veri scempi, quelli che meno si vedono, sono i più drammatici: le viette di campagna, i corsi d'acqua, i boschi.
Si trova di tutto: dai classici sacchetti di plastica pieni alle lattine, e poi bottiglie, giornali, ombrelli rotti abbandonati, concludendo in grande con televisioni, letti, batterie di macchine, lavatrici, elettrodomestici di ogni tipo, e chi più ne ha più ne metta.
Uno scempio. Tipico del nuovo millennio.
 
Le strade, le viette, i corsi d'acqua, i boschi, sono (anzi sarebbero) di tutti. In realtà non sono di nessuno.
Sono luoghi di transito, luoghi del nulla. Luoghi che non interessano, ove la merda per terra si salta (o si nasconde) ma mai si raccoglie.
Non serve andare in Campania, Calabria o Sicilia (ove i problemi peraltro sono del sistema della raccolta porta a porta)..è un problema diffuso ovunque, di cultura.

La gente ha in mente altro. La gente deve consumare. E gli scarti li butta. Chiaro non nella propria casa, ove sarebbe da maleducati, sarebbe sputare sul proprio piatto. Ma appena si chiude la porta a chiave il mondo diventa una discarica a cielo aperto. E non importa se si parla di materiali fortementi inquinamanti, tossici, degradabili in migliaia di anni.
La gente ritira al Mc Donald's e butta le confezioni dal finestrino, soffia  il naso e butta il fazzoletto, fuma e butta la sigaretta per terra. E le lavatrici e le poltrone..non lo so..io penso sia più comodo portarle in discarica, ma qualcuno non la pensa così.
 
Tutti siamo spettatori di questo dramma ambientale e economico. Tutti siamo dotati di vista e olfatto. Ma il degrado continua ed è sempre più evidente.
In realtà qualche iniziativa (giornata del verde pulito e simili dei vari movimenti ecologici) c'è, ma è ben poca roba rispetto all'entità del fenomeno.
Rispetto e tutela, nonchè risparmio (poichè fare la raccolta differenziata significa risparmiare rispetto alla produzione da zero) faticano a trovare posto tra i valori del popolo di oggi.
Semmai sembrano gli stress dei fanatici dell'ambiente e degli ecologisti incalliti.
E pansare che fra l'immoddinzia in questione ci sono materiali difficili da produrre, che costano fatica e inquinamento; e che oltretutto potrebbero essere riciclati e riutilizzati.
Il tutto per un gesto di menefreghismo e inciviltà.

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