giovedì 7 febbraio 2013

Fibre naturali. Passato o futuro?


L'industrializzazione, la chimica e la ricerca, hanno permesso la comparsa, la produzione e la grande diffusione delle fibre sintetiche, create in laboratorio e diventate globali in tempi stettissimi.
Queste (acrilico, poliestere, polipropilene, poliuretano e soci) ora dominano il mercato, pur avendo una storia relativamente breve e caratteristiche meno importanti dei rivali naturali (elevato grado di elettrostaticità a contatto con la pelle, minor capacità di isolamento e msntenimento della temperatura corporea ideale, poca traspirazione, poco dialogo con l'esterno). Certamente il loro successo è dovuto al prezzo ridotto, derivato dall'elevata produzione industriale.
A farnele le spese sono state le fibre naturali, per eccellenza cotone, lana, canapa e seta.

 
Il tessuto di cotone si ricava tessendo filati di cotone ricavati dalla peluria che ricopre i semi di una pianta della specie Gossypium.
Il cotone si otteneva in passato mediante lavorazione con strumenti di legno o a mano. Dopo aver preso la capsula del cotone dalla pianta omonima si ricavava un "gomitolo" di filamenti che veniva trattato e lavorato prima di essere inviato alle industrie tessili.

Il Gossypium è una pianta arbustiva della famiglia delle Malvacee, originaria del subcontinente indiano e delle regioni tropicali e subtropicali dell'Africa e delle Americhe. E' importata in Europa dagli arabi. La pianta allo stato selvatico può raggiungere un'altezza superiore a 1,50 m ed ha vita lunga. Oltre che per i peli utilizzati per la produzione del cotone i semi sono usati per la produzione dell'olio.
Le caratteristiche del cotone sono: comportamento anelastico; resistenza meccanica, influenzata dalla presenza dell'acqua (le fibre umide sono più tenaci di quelle secche); buona stabilità all'aria; brucia brucia molto facilmente lasciando della cenere bianca; lascia sulla pelle
una sensazione di freschezza.*


La lana è una fibra tessile naturale che si ottiene dal vello di ovini (pecore e di alcuni tipi di capre), conigli, camelidi (cammelli) e alcuni tipi di lama. Essa si ottiene attraverso l'operazione di tosatura, ovvero taglio del pelo, che per le pecore avviene in primavera. La lana che si viene ad ottenere viene definita lana vergine.
Un altro metodo per ricavare la lana è quello di recuperarla dopo la macellazione della pecora stessa. La lana che si ricava si chiama lana di concia.
Le caratteristiche della lana sono: è una fibra calda al tatto e dotata di alta termocoibenza (ciò aumenta lo spessore dei tessuti); è relativamente resistente alla fiamma e, è dotata anche di termoplasticità; isola dal freddo ma anche dal caldo (alcune popolazioni africane la usano di giorno per ripararsi dal caldo e la sera dal freddo).*


La fibra della canapa è ottenuta dal floema o libro dei fusti delle piante di Cannabis sativa.
La canapa cresce naturalmente in zone dal clima temperato, ma può sopportare i climi più diversi. Può essere coltivata ripetutamente sullo stesso terreno dal momento che non lo impoverisce, bonificando e ammorbidendo la struttura dei terreni induriti da uno sfruttamento eccessivo con radici profonde e sottilmente ramificate. Può arrivare in alcuni casi fino a 7 metri di altezza, ed è una barriera ideale contro le impollinazioni di altre colture dal momento che il suo olio è un antiparassitario naturale.
Le caratteristiche della canapa sono: è fresca in estate e calda in inverno; è in grado di assorbire l'umidità del corpo e il calore dal corpo; assorbe i raggi infrarossi e gli UVA fino al 95% (gli indumenti in canapa indossati svolgono una funzione schermante alle radiazioni emesse da campi elettrostatici ed a quelle dei telefoni cellulari); ha resistenza agli strappi tre volte maggiore a quella del cotone e tra le fibre naturali è quella che meglio resiste all'usura; è una fibra viva (esposta all'aria per una notte è in grado di rigenerarsi perdendo gli odori di cui è impregnata ritrovando tono e morbidezza). **


La seta è una fibra proteica di un animale con la quale si possono ottenere tessuti tendenzialmente
pregiati. La seta viene prodotta da alcuni insetti della famiglia dei lepidotteri e dai ragni.
La seta utilizzata per realizzare tessuti si ottiene dal bozzolo prodotto da bachi da seta, nella maggior parte da bachi da seta della specie Bombyx mori.
Il baco da seta secerne un filamento, di lunghezza variabile tra 350 metri a circa 3 chilometri, con il quale forma il bozzolo che gli serve da protezione durante la metamorfosi. Il filamento è formato da due bavelle di fibroina (presente per circa l'80% in peso) avvolte nella sericina (20% circa). La fibra ha un aspetto regolare molto simile a quello di fibre sintetiche.
Le caratteristiche della seta sono: riflette la luce (regalando il tipico "splendore"); assorbe facilmente le tinture; è elastica; ha una particolare resistenza; il contatto dell'aria gli consente di mantenere la sua freschezza anche senza stiratura: è morbida; è anallergica e trattiene il calore del corpo.***

* Da Wikipedia
** Dal sito www.canvasfibrenaturali.com/perche_la_canapa.htm
*** Dal sito http://www.stilla.it/services/fibre/seta.htm

Ora, il futuro industriale, con il picco del petrolio e la sua  conseguente diminuzione andrà incontro a cambiamenti, in tempi più o meno prossimi.
Il fatto inconfutabile è che il petrolio non è infinito e le estrazioni degli ultimi decenni sono insostenibili per il futuro (il petrolio è l'elemento principe per la produzione e distribuzione su vasta scala delle fibre sintetiche).
Già la crisi attuale potrebbe essere un segnale.
Per le fibre naturali passato o futuro per la nostra società?


 

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