sabato 25 aprile 2020

Curare la depressione con le erbe (II°parte): la griffonia


La griffonia (Griffonia simplicifolia) è un arbusto rampicante sempreverde appartenente alla famiglia delle Fabaceae, originaria dell'Africa centro-occidentale e diffusa soprattutto in Ghana, Costa D'Avorio e Togo.
La pianta può può raggiungere i tre metri di altezza, con fiori di colore verdastro e i semi racchiusi all'interno di baccelli aventi una colorazione verde-rossastra. Vista la conformazione di semi e baccelli, la griffonia è nota anche con il nome di "fagiolo africano".

La sostanza estratta dalla polverizzazione dei semi di griffonia è di colore grigio-marrone, è il principio attivo è il 5-idrossitriptofano, noto anche come 5-HTP.
I semi di griffonia contengono anche altre sostanze di tipo indolico, come l'acido indol-3-acetilaspartico e l'acido 5-idrossi-3-indolacetico (o 5-HIAA).



Uso della griffonia nella medicina popolare


Nella medicina popolare africana, le foglie di griffonia vengono impiegate per favorire la guarigione delle ferite; mentre il succo da esse estratto viene utilizzato per il trattamento di disturbi renali.
La corteccia, invece, viene impiegata per la preparazione di cataplasmi da applicare sui sifilomi (lesioni che compaiono nella fase iniziale della sifilide).
Infine, il decotto ottenuto dal fusto e dalle foglie di griffonia viene utilizzato come rimedio contro il vomito, contro la congestione pelvica e, addirittura, come rimedio afrodisiaco.


5-HTP come antidepressivo, e non solo


Il composto 5-idrossitriptofano è un derivato amminoacidico e intermedio metabolico nella sintesi della serotonina, effettuata a partire dall'amminoacido triptofano.
La serotonina è un neurotrasmettitore molto importante per il benessere dell'organismo, poiché coinvolta in molte funzioni biologiche, fra cui ricordiamo i meccanismi di regolazione dell'umore, del sonno e del senso di fame.
L'assunzione orale di estratti di è in grado di incrementare i livelli di serotonina a livello del sistema nervoso centrale. L'assunzione orale del suddetto composto sembra permettere anche un incremento dei livelli di altri neurotrasmettitori, quali melatonina (molto importante nella regolazione del ritmo sonno-veglia), dopamina, noradrenalina e beta-endorfine (sostanze implicate anch'esse in numerose funzioni biologiche, fra cui la regolazione del sonno e il controllo dell'appetito).
La griffonia è in grado di contrastare l'abbassamento del tono dell'umore (a tal proposito, la pianta rientra nel grande gruppo degli antidepressivi naturali), l'insonnia e l'eccessivo appetito (in particolare per quanto riguarda il desiderio di carboidrati e dolciumi).
Gli estratti di griffonia possono essere utili anche nel contrastare il mal di testa cronico e il dolore derivante dalla sindrome fibromialgica.


Modalità d'uso

300-600 mg estratto secco in compresse o capsule lontano dai pasti, distribuito su 2 assunzioni giornaliere.


Controindicazioni della griffonia
L'assunzione della griffonia può portare alcuni effetti collaterali di lieve entità, come nausea, meteorismo, vomito, diarrea, bruciore di stomaco e flautolenza.
Inoltre, vi è la possibilità d'insorgenza di reazioni allergiche in individui sensibili.

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