lunedì 13 marzo 2017

I segreti del benessere (a tavola) (III° parte): i semi di sesamo


I semi di sesamo appartengono alla pianta dal nome scientifico Sesamun indicum
Questa  viene attualmente coltivata soprattutto in India, Cina e Birmania, ma si trova anche 
in Grecia e in alcune zone del Sud Italia.
Nei semini di sesamo si nasconde una grande riserva di energia. L'elevato contenuto di proteine (18%), carboidrati (20%) e grassi (50%) gli conferiscono un potere calorico di medio-alto (poco meno di 600 kcal per 100g) rendendoli piccole pillole naturali di benessere.
Tra i minerali che caratterizzano i semi di sesamo troviamo magnesio, ferro, selenio, potassio, fosforo, e soprattutto un contenuto alto di calcio.
Questi semi oleosi sono inoltre un'ottima fonte di vitamine del gruppo B.


Le tante proprietà magiche dei semi di sesamo

Grazie all'alto contenuto di calcio, i semi di sesamo sono efficaci nella prevenzione dell'osteoporosi e sono una valida alternativa per chi non può assumere latticini a causa di intolleranze alimentari per rinforzare ossa e denti.
Contengono inoltre acido folico e altre vitamine del complesso B. Apportano acido oleico e acido linoleico, che contribuiscono a mantenere sotto controllo il colesterolo LDL (quello “cattivo”), aiutando ad aumentare il colesterolo HDL (quello “buono”). 
I semi di sesamo fanno molto bene anche al sistema cardiovascolare, grazie al contenuto di lignani, sostanze che aiutano a controllare i valori della pressione arteriosa. 
I semi di sesamo rappresentano, inoltre, un valido alleato per fegato e apparato gastrointestinale.
I semi di sesamo sono ottimi integratori naturali di zinco che rinforza il sistema immunitario (valido aiuto in caso di affaticamento mentale e convalescenza) e selenio che frena l'azione dei radicali liberi. I grassi che compongono questi semi oleosi sono prevalentemente insaturi (omega 6 e omega 3), utili nella prevenzione di malattie cardiocircolatorie.


Come utilizzarli

I semi di sesamo sono ottimi, anzi consigliati, a crudo in insalate, per condire pasta e riso e per arricchire secondi.
In Italia, l'altro uso più noto dei semi di sesamo prevede che vengano incorporati nelle ricette di grissini, pane, cracker e altri prodotti da forno. (Importante: per fare in modo che si "attacchino" all'impasto è necessario bagnare quest'ultimo prima di spargere i semi).
Con i semi di sesamo si possono creare il gomasio e la salsa tahina.


Il Gomasio

Il Gomasio è un prodotto utilizzato nella cucina asiatica e composto da sale marino e semi di sesamo tostati e tritati, a volte arricchito con alghe. 
Nella cucina giapponese è utilizzato talvolta sul riso lessato o sugli onigiri.
Nella cucina orientale il gomasio viene utilizzato come condimento per insalate o salse.
Il sesamo va tostato a fuoco lento in una padella per non bruciarlo. 
Quando i chicchi di sesamo si sfarinano tra le dita è pronto e può essere messo da parte. Successivamente si tosta anche il sale, fino a che i grani non si scuriscono un poco. Una volta tostato anche il sale si può procedere a pestare il tutto assieme in un pestello.
Le proporzioni tra sesamo e sale possono variare, solitamente si utilizza una proporzione di sesamo/sale di 7:1 fino a 10:1.


La Tahina


La Tahina è una salsa derivata dai semi di sesamo bianco, molto diffuso in Grecia, Turchia, Nord Africa e nel Vicino Oriente. Viene detto anche burro di sesamo o crema di sesamo.
I semi di sesamo vengono tostati con delicatezza per evitare che inaspriscano. Vengono quindi triturati e la farina che ne deriva viene allungata con olio di sesamo, fino a formare una pasta, simile al burro di arachidi ma di consistenza fluida.
Ha un sapore tipicamente di noci, con un aroma che ricorda quello delle arachidi, ma è meno dolce e con una nota tostata.

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