lunedì 27 marzo 2017

Orto permaculturale da zero senza zappa? Possibile (II° parte): la semina, le consociazioni, la pacciamatura e la banca del seme


Nel post precedente ho parlato della costruzione dei bancali.
Una volta realizzati e trascorsi un pò di mesi si può procedere alla semina diretta o al trapianto di piantine da vasetto.
Ci si accorge che la terra è pronta dal colore (che col tempo cambia e diventa scuro) e dalla presenza dei lombrichi, veri costruttori e miglioratori del terreno.
Va inoltre detto che l'umidità velocizza tempi, perciò bagnando il bancale l'acqua stessa accellererà la decomposizione dello strato erba tagliata-cartone.
Con un pò di esperienza risulterà immediato distinguere un bancale pronto alla semina.


La semina


La semina può essere di due tipi: a spaglio direttamente sul terreno o in semenzaio (in questo caso ci sarà da effettuare il trapianto).
Fondamentale per entrambe è la luna.
La regola fondamentale da seguire è la seguente: in luna crescente si semina tutto ciò che si vuole vada velocemente in semenza (cioè la piante di cui si mangia la bacca o il fiore), mentre in luna calante si semina tutto ciò che si vuole non vada in semenza velocemente (cioè le varietà di cui si mangia la parte aerea o la radice).
Per intenderci esempi di specie da semina in luna crescente sono le solenacee (pomodori, melanzane, peperoni, le patate sono escluse essendo tuberi), i cavoli (cappuccio, verza, broccoli,...),i legumi (piselli, fagioli, ceci, fave,...), mais, i cereali (frumento, orzo, segale, farro,...).
Esempi di specie da semina in luna calante sono: lattughe, invidie, radicchi, rape, finocchi, bietole, barbabietole, rapanelli, cipolle, aglio. 
Con luna crescente si intende l'intervallo tra tre giorni dopo luna nuova fino a tre giorni prima la luna piena. Con luna calante si intende l'intervallo tra tre giorni dopo la luna piena e tre giorni prima della luna nuova. 
Va inoltre detto che il periodo migliore per la semina è tra il quarto e il decimo giorno dal cambio di luna. 
E' fortemente sconsigliato fare operazioni a cavallo del cambio di luna.
Questo perchè la luna è una calamita di energia e nel top del suo "lavoro" può avere effetti molto diversi da quelli che cerchiamo.
Per i trapianti da semenzaio a terra è consigliato effettuarli in luna calante, così come la raccolta (quando possibile).
Re-imparare a osservare la luna e "lavorarci insieme" è fondamentale nell'orto. Farlo permette di migliorare la produzione e non sprecare energia inutile.
Un'ultima cosa sulla semina è che la posizione del seme nel terreno è importante, ed è fondamentale per le cucurbitacee (il seme di zucche e zucchine del essere con la punta verso il basso) e per l'aglio e la cipolla (con la pancia verso il basso).
Importante è bagnare abbondantemente dopo la semina, per favorire immediatamente la germinazione delle sementi. 


La pacciamatura

Dopo la semina di fondamentale importanza è la copertura del terreno, ovvero la pacciamatura.
Questa può essere di erba tagliata, fieno o paglia. L'importante è che lo spessore sia di qualche centimetro è che l'intera superficie sia coperta.
La pacciamatura permette il mantenimento dell'umidità negli strati sotto di essa, limitando lo spreco dell'acqua dell'irrigazione.
Inoltre limita i danni che il pieno sole dell'estate può fare sul terreno.
Non bisogna infine avere paura che l'ombra generata da essa non faccia germinare i semi. Al contrario il mantenimento dell'umidità farà germogliare molto di più.


Le consociazioni

Altro aspetto fondamentale sono le consociazioni, vale a dire la combinazione di più varietà insieme.
Il tutto perchè ci sono specie che insieme si aiutano e si supportano.
Esistono in internet tabelle molto esaurienti sul tema, quindi non spenderò troppo tempo.
Scrivo solo delle mie preferite, che faccio da anni e che danno ottimi risultati.
Queste sono: legumi con cavoli, solenacee con cavoli, mais con solenacee (in quest'ultima si legano addirittura melanzane, peperoni e pomodori alle piante di mais!), cipolle e solenacee.
Io lascio poi di solito patate, zucche e zucchine (cucurbitacee)  e aglio da soli, poichè chiedono tanto al terreno e se stanno bene non c'è storia per altri vicini.

Per le solenacee e per i legumi sarà poi necessario l'utilizzo di sostegni per evitare la rottura della pianta per il peso delle bacche.
E' bene fare anche attenzione alla corretta raccolta, cercando di specializzarsi nel farla nel modo meno invasivo e più delicato possibile.


La creazione della propria banca del seme 

Un ultimo aspetto, a me molto caro, riguarda la creazione della propria banca del seme.
Da anni ho un archivio personale di semenza del luogo dove sto.
Avere i propri semi è per me un metodo di libertà, nonchè sinonimo di specie autoctone, più resistenti e più forti.
Consiglio a tutti la creazione di una personale banca del seme.
Anche per questo non è tutto immediato.
Qualche consiglio che posso scrivere è: i semi dei pomodori vanno tolti dal pomodoro maturo e devono essere lasciati essiccare con la gelatina annessa, i semi di peperoni e melanzane devono essere tolti con la bacca più che matura, i semi della zucchina devono essere prelevati quando essa è alla massima grandezza e ingiallisce (uguale per la zucca, che però non diventa gialla), i semi del cavolo devono essere tolti quando il baccello è secco e devono essere lasciati asciugare per qualche giorno prima di essere archiviati, e lo stesso procedimento deve essere eseguito per la se3menza di legumi, finocchio, rapa, sedano, bieta, barbabietola, cicoria, invidia e radicchio.
Il miglior modo per conservare il seme è in contenitori che permettano ad essere di respirare
e non essete troppo schiacciati l'un l'altro. In questo ognuno può ingegnarsi, ma l'umidità è la principale creatrice di muffa e quindo la principale nemica della conservazione.
La vita di un seme è di numerosi anni, ma l'anno seguente al raccolto rappresenta il picco della germinabilità.
Consiglio infine la sperimentazione di sempre nuove varietà, soprattutto le varietà antiche e autoctone e il libero scambio-baratto delle semenza.

domenica 26 marzo 2017

Orto permaculturale da zero senza zappa? Possibile (I° parte): la costruzione dei bancali


L'orto, in questo periodo dell'anno e nella vita in generale, è un laboratorio di inter-scambio con la natura; è, personalmente parlando, un'opera d'arte ogni anno diversa, sempre in mutamento.
I colori, gli odori, il vedere la nascita e lo sviluppo delle piantine (da seme)...tutto questo rende l'orto uno dei miei luoghi preferiti.

Fondamentali devono essere la varietà delle specie, la loro convivenza e aiuto reciproco (sinergia) e le rotazioni annuali, per evitare affaticamenti e perdite di fertilità.
Osservando queste poche regole si può tornare a Nutrirsi (con la enne maiuscola) con un netto aumento della qualità del cibo, quindi della propria vita e tutto ciò che questo comporta.
Per me l'orto è tutto tranne che fatica, sofferenza..non può esserlo e non deve diventare una lotta contro la natura. Il detto "l'orto ti vuole morto" è un mito da sfatare e da riconvertire in "l'orto ti vuole vivo, eccome!".
E' chiaro che nulla piove dal cielo; ed essendo l'orto uno spazio umano il lavoro da fare c'è. Personalmente nella mia quotidianità occupa tutto l'anno e segue l'andamento delle stagioni: in inverno si concima, in primavera si semina, in estate si cura e si raccoglie, in autunno si fanno le ultime semine, si continua a raccogliere e si inizia a concimare.
Tutte queste attività, se fatte con i tempi giusti e capendo il proprio orto, richiedono carichi di "fatica" diluiti e piacevoli e rendono il terreno, con gli anni, sempre più fertile e vivo.
Ecco che lo scambio uomo-orto diventa un percorso, un cammino comune, prolungato, di dare-avere.
Il tutto viene di solito racchiuso nelle parole di orto permanente, permaculturale, sinergico,...insomma, il nome non è poi così importante quanto il risultato.


L'orto da zero. Come muoversi?


Tutti sognamo un orto "produttivo", fin da subito, con terra friabile e soffice.
Tutti immaginiamo di buttare il seme e vedere la piantina bella e forte dopo poco.
Bhè, spesso la realtà è più complicata e diversa dai sogni. 
Ma partendo bene si può arrivare prima a buoni risultati.
Iniziando da zero, cioè da un prato incolto, la domanda sorge spontanea: che fare?
Innanzitutto occorre scegliere il prato giusto.
Se l'orto è estivo occorre valutare l'esposizione al vento (che in caso di siccità è molto duro da sopportare); se è invernale occorre un posto che non geli troppo, riparato il più possibile.
La posizione deve essere accessibile, vicino a casa per ridurre l'attacco degli animali selvatici, con acqua a portata di mano.
(Premessa: con un orto sinergico pacciamato il consumo di acqua è molto limitato, ma comunque non se ne può fare a meno).
Una volta stabilito il luogo idoneo occorre pensare a un piccolo impianto di irrigazione, e al posizionamento dei vialetti interni (le uniche zone che verranno calpestate all'interno della zona orto) e alle zone compost.

Poi si passa alla costruzione vera e propria dei bancali.
Un'altra premessa: per me l'uso dei bancali è l'unico che garantisce vita duratura all'orto e, quindi, l'unica via da seguire.
Il consiglio è di farli non troppo grossi. L'ideale è un 1,5 metri di larghezza per non più di 3-4 di lunghezza.
Ma come farli?
Io sconsiglio e odio la zappa.
Il mio metodo è questo: si pone nella zona scelta per il bancale un mucchio di erba tagliata (o scarti vegetali di qualsiasi tipo: potature, foglie, rametti), si copre il mucchio con uno strato di cartoni (o carta) spesso qualche centimetro e sopra ancora a questo si concima.
Si lascia riposare il tutto per un paio di mesi e poi è pronto per l'utilizzo.
Il procedimento sembra complicato, ma con organizzazione non è difficile; più lo spessore  degli strati è alto, più la terra del bancale diventerà buona prima.
Per concimare può essere usato il compost della stagione precedente o letame, possibilmente di cavallo.
Il bancale non verrà mai più calpestato, e ogni anni si concimerà sono gettando materiale organico sopra lo strato superiore.
Bisogna tenere bene a mente che lo strato superficiale del terreno è il più fertile. 
Zappando, arando, fresando lo si va a toccare e lo si rovina. Uno dei segreti per un orto duraturo e in miglioramento costante nel tempo e non intaccare la sua vita organica superiore.
Fatto il primo si può procedere con gli altri.
Per ora è tutto. Nel prossimo post parlerò delle semine vere e proprie e della pacciamatura!

venerdì 17 marzo 2017

I segreti del benessere (a tavola) (IV° parte): i semi di girasole e i semi di zucca

I semi di girasole


I semi di girasole contengono 557 calorie ogni 100 gr. Tra i semi oleosi, sono quelli con il minor apporto calorico e sono composti per circa il 45% da grassi, per il 20-28% da proteine e per circa il 23% da carboidrati.
Nei semi di girasole si trovano grandi quantità di vitamine B1, B2, B6, A, D e E.  
Vi si trova inoltre magnesio, ferro, cobalto, manganese, zinco e rame. Tra gli acidi grassi essenziali vantano un buona presenza di acido clorogenico, acido linoleico e acido folico.

I semi di girasole esistono in tre varietà e ognuna di queste vanta delle proprietà:
- i semi di girasole bianchi sono particolarmente ricchi di acido linoleico (omega-6), un acido grasso essenziale apprezzato per le proprietà antitumorali e per la prevenzione di arteriosclerosi e contro il diabete. L'acido linoleico inoltre favorisce l'accrescimento di massa magra rispetto a quella grassa.
- i semi di girasole neri sono particolarmente ricchi di ferro, manganese e zinco (impiegati nel metabolismo dei grassi e importanti per la crescita) oltre che di fibre.
- i semi di tipo striato sono molto utili per il corretto funzionamento dell'intestino.
In generale, i semi di girasole, sono molto nutrienti senza eccedere nei grassi e per l'alto contenuto di magnesio sono alleati del cuore e potenti antistress.
Sono ottimi per prevenire malattie cardiovascolari e arteriosclerosi.

I semi di girasole sono ottimi crudi in insalata, con muesli, come condimento a primi e secondi. Possono essere utilizzati per pesti e in macedonie.


I semi di zucca


I semi di zucca non solo si mangiano (anche se a volte senza saperlo) ma sono anche ricchi di principi attivi. 
Contengono vitamina E, magnesio, zinco e selenio. 
Il 50% dei semi di zucca è composto da grassi essenziali, il 24% da carboidrati e il 18% da proteine. Contiene in grandi quantità anche la cucurbitina, un amminoacido dalle proprietà vermifughe.
I semi di zucca aiutano anche a trovare la serenità, dissipare lo stress e trovare il sonno perduto.
In essi si trovano la vitamina E (azione antiossidante), la vitamina B2 (aiuta nella produzione di cellule ematiche), vitamina B3 (alleata nel metabolismo di proteine, grassi e carboidrati), vitamina B5, vitamina B6 (azione benefica sul sistema nervoso), vitamina C (antiossidante), vitamina k (regola lo zucchero nel sangue), vitamina J.

La presenza di magnesio è molto proficua per il cuore. Questo minerale migliora tutta la muscolatura del corpo. È inoltre un calmante naturale, cosa che influisce positivamente sul sistema cardiaco e quello nervoso.
Aiutano a riposare meglio di notte. Grazie all’alto contenuto di triptofano, aminoacido precursore della serotonina. In questo modo i semi di zucca non aiutano solo a sconfiggere l’insonnia ma migliorano anche la qualità delle nostre giornate, donandoci una nuova energia.
Mantiene regolare il livello di zucchero nel sangue grazie alla presenza di proteine facili da digerire, della vitamina K e dell’acido oleico (appartenente alla famiglia degli omega.
Sempre l’acido oleico aiuta a prevenire l’aterosclerosi.
L’alto contenuto di omega3 aiuta a prevenire l’invecchiamento e contrasta i tumori. 
La stessa azione viene data dalle vitamine E, vitamine C e le luteine.
Lo zinco rende questo alimento ideale per gli uomini. È ormai più che conosciuta l’azione protettiva che i semi di zucca, in particolare l’olio di semi di zucca, hanno sulla prostata, in particolare sull‘ipersensibilità prostatica benigna.
Sempre lo zinco in collaborazione con i fitosteroli aiuta a tenere sotto controllo i livelli di colesterolo.
Il ferro dei semi di zucca aiuta a mantenere alta l’energia durante la giornata. 
Attenuano gli stati infiammatori, le irritazioni e i gonfiori.
Possiedono una buona quantità di fibre vegetali, cosa che li rende ideali per regolare le funzioni dell’intestino.
Regolarizza il PH. In pratica combatte l’acidità prodotta da alimenti come zuccheri, carne e altri prodotti raffinati.
Proteggono il nostro intestino dai parassiti grazie alla presenza di cucurbitina. 
Famosa appunto la loro azione vermifuga. Questa è forse una delle proprietà più apprezzate. E’ un classico rimedio naturale contro i vermi intestinali, riesce a farli staccare dalle pareti dell’intestino favorendone così l’espulsione.
Combatte e previene la cistite e le altre infiammazioni che coinvolgono l’apparato urinario. Sembra che aiutino a prevenire anche la formazione di tumori alle ovaie.
Se i vostri bambini soffrono ancor d‘incontinenza notturna, riescono a contrastare questo problema grazie all’azione curativa che hanno sul tono muscolare della vescica.

I semi di zucca si trovano già tostati e confezionati o si possono autoprodurre.
In questo caso basta prendere i semi freschi e metteteli nel forno per 15 minuti circa, 
a temperatura di 80-90°. 
Si possono consumare esattamente come e con i semi di girasole.

lunedì 13 marzo 2017

I segreti del benessere (a tavola) (III° parte): i semi di sesamo


I semi di sesamo appartengono alla pianta dal nome scientifico Sesamun indicum
Questa  viene attualmente coltivata soprattutto in India, Cina e Birmania, ma si trova anche 
in Grecia e in alcune zone del Sud Italia.
Nei semini di sesamo si nasconde una grande riserva di energia. L'elevato contenuto di proteine (18%), carboidrati (20%) e grassi (50%) gli conferiscono un potere calorico di medio-alto (poco meno di 600 kcal per 100g) rendendoli piccole pillole naturali di benessere.
Tra i minerali che caratterizzano i semi di sesamo troviamo magnesio, ferro, selenio, potassio, fosforo, e soprattutto un contenuto alto di calcio.
Questi semi oleosi sono inoltre un'ottima fonte di vitamine del gruppo B.


Le tante proprietà magiche dei semi di sesamo

Grazie all'alto contenuto di calcio, i semi di sesamo sono efficaci nella prevenzione dell'osteoporosi e sono una valida alternativa per chi non può assumere latticini a causa di intolleranze alimentari per rinforzare ossa e denti.
Contengono inoltre acido folico e altre vitamine del complesso B. Apportano acido oleico e acido linoleico, che contribuiscono a mantenere sotto controllo il colesterolo LDL (quello “cattivo”), aiutando ad aumentare il colesterolo HDL (quello “buono”). 
I semi di sesamo fanno molto bene anche al sistema cardiovascolare, grazie al contenuto di lignani, sostanze che aiutano a controllare i valori della pressione arteriosa. 
I semi di sesamo rappresentano, inoltre, un valido alleato per fegato e apparato gastrointestinale.
I semi di sesamo sono ottimi integratori naturali di zinco che rinforza il sistema immunitario (valido aiuto in caso di affaticamento mentale e convalescenza) e selenio che frena l'azione dei radicali liberi. I grassi che compongono questi semi oleosi sono prevalentemente insaturi (omega 6 e omega 3), utili nella prevenzione di malattie cardiocircolatorie.


Come utilizzarli

I semi di sesamo sono ottimi, anzi consigliati, a crudo in insalate, per condire pasta e riso e per arricchire secondi.
In Italia, l'altro uso più noto dei semi di sesamo prevede che vengano incorporati nelle ricette di grissini, pane, cracker e altri prodotti da forno. (Importante: per fare in modo che si "attacchino" all'impasto è necessario bagnare quest'ultimo prima di spargere i semi).
Con i semi di sesamo si possono creare il gomasio e la salsa tahina.


Il Gomasio

Il Gomasio è un prodotto utilizzato nella cucina asiatica e composto da sale marino e semi di sesamo tostati e tritati, a volte arricchito con alghe. 
Nella cucina giapponese è utilizzato talvolta sul riso lessato o sugli onigiri.
Nella cucina orientale il gomasio viene utilizzato come condimento per insalate o salse.
Il sesamo va tostato a fuoco lento in una padella per non bruciarlo. 
Quando i chicchi di sesamo si sfarinano tra le dita è pronto e può essere messo da parte. Successivamente si tosta anche il sale, fino a che i grani non si scuriscono un poco. Una volta tostato anche il sale si può procedere a pestare il tutto assieme in un pestello.
Le proporzioni tra sesamo e sale possono variare, solitamente si utilizza una proporzione di sesamo/sale di 7:1 fino a 10:1.


La Tahina


La Tahina è una salsa derivata dai semi di sesamo bianco, molto diffuso in Grecia, Turchia, Nord Africa e nel Vicino Oriente. Viene detto anche burro di sesamo o crema di sesamo.
I semi di sesamo vengono tostati con delicatezza per evitare che inaspriscano. Vengono quindi triturati e la farina che ne deriva viene allungata con olio di sesamo, fino a formare una pasta, simile al burro di arachidi ma di consistenza fluida.
Ha un sapore tipicamente di noci, con un aroma che ricorda quello delle arachidi, ma è meno dolce e con una nota tostata.

venerdì 10 marzo 2017

Gurdjieff e la luna. Non siamo che cibo per lei!


Georges Ivanovich Gurdjieff (1866-1949) apprese da un antica confraternita, i Sarmung, un sapere nascosto incentrato sull'uomo e l' Universo.
Egli affermò che tutto è energia, la materia è energia, l'uomo è energia. Quest'ultimo è parte della natura e l'universo è un organismo vivente dinamico e non statico, la cui creazione è continua, così come la sua crescita e la sua trasformazione. Nella costituzione dell'uomo e della natura vige il principio che il Tutto è Uno e che l'Uno è il Tutto.


Le leggi del Tre e del Sette

La sostanza è vivente, è vibrazione e radiazione, però esse non procedono in maniera continua e lineare, non si sviluppano in maniera uniforme. Una vibrazione è una nota musicate che percorre una sua ottava,ma negli intervalli in cui manca il semitono, tra il mi e il fa e tra il si e il do, la sua forza viene deviata invece che procedere diritta.
È la legge del Sette che assieme alla legge del Tre costituisce la legge fondamentale della creazione. Esiste una grande ottava cosmica, il Raggio di Creazione, che va dal polo dell'Assoluto fino al polo opposto della Luna, attraverso tutti i Mondi, tutti i Soli, il Sole del nostro sistema planetario, i pianeti, e tra questi la Terra.
L'uomo, che è parte del corpo organico della Terra, è una macchina biologica che riceve, trasforma e trasmette energia. Il processo però avviene in maniera puramente meccanica e automatica.
L'uomo in quanto macchina è prigioniero della Terra e della vita organica, non può nella sua meccanicità accendersi da solo e mettersi in moto da solo. 
L'uomo però ha la possibilità di cessare di essere una macchina, si tratta solo di una possibilità, sta a lui renderla attuale. L'unica evoluzione possibile è quella cosciente, ma l'uomo non sa cosa sia la Coscienza, poiché in genere non la possiede, e tuttavia crede di possederla.
L'uomo ha però la possibilità di svegliarsi anche di giorno e di vedere la meccanicità del proprio vivere e di accedere così, constatando che dorme e che non è cosciente, al terzo stadio, quello della coscienza di sé.


La luna, molto più che un semplice satellite

La Luna secondo le conoscenze di Gurdjieff ha una vibrazione energetica inferiore a quella della terra, per cui se l' uomo non riesce a formare una Vera coscienza, la sua vibrazione non raggiunge quello stadio avanzato per accedere ai Mondi Superiori.


«Se tutti gli uomini divenissero troppo Intelligenti non vorrebbero più essere mangiati dalla Luna» (G. I. Gurdjieff)

La luna è molto più di un satellite che riflette la luce solare e che influenza le maree e i cicli biologici.
La luna esercita una notevole influenza sugli stati meccanici, emotivi e psicologici dell’uomo. 
Il mito del lupo mannaro e la superstizione relativa alla follia portata dalla luna piena nasconde delle verità occulte. Alcune fasi lunari stimolano la reattività e sensibilità di soggetti vulnerabili.

Il legame tra il Sole, la Terra e la Luna vincola la vita organica e l'uomo a essere "imprigionato", a vivere e compiere azioni secondo questo "scopo".
Spesso egli stesso non sa spiegarsi perché fa qualcosa o perché ha impulsi particolari che lo portano ad agire e a fare.
L'unica soluzione è prendere coscienza di ciò, "innalzarsi" a uno stadio più elevato diventando veri elementi attivi e coscienti della realtà.
E' il famoso risveglio della coscienza e della consapevolezza, nonché della presa d'atto del minuscolo ruolo che l'uomo ha nell'universo e nel Tutto.
Gurdjieff usava chiamare l’essere umano, schiavo dei comportamenti meccanici, come “cibo per la luna.” e, molto probabilmente, il senso di questa sua espressione era da prendere in maniera letterale.
La soluzione, dice Gurdjieff, sia nella vita umana individuale che nella vita collettiva è offerta dalla creazione di un solido "nucleo cosciente" che è sempre necessario per elevare la percezione dal livello meccanico alla consapevolezza umana che non siamo i titani della creazione, ma che siamo solo un anello di un ordine superiore. 


La luna per gli allievi di Gurdjieff

Secondo Ouspensky (allievo di Gurdjieff), la luna agisce come un gigantesco elettromagnete che “vampirizza” tutta la vita organica sulla terra e succhia in sé l’essenza dell’anima delle creature morenti. La luna è un pianeta embrionale che riceve il suo nutrimento dalla vita organica sulla terra attraverso un cordone ombelicale eterico, un condotto di energia tra la terra e la luna.
Nell’uomo, la luna spinge i suoi aspetti meccanici come un pendolo in movimento gli ingranaggi di un orologio. Il grado in cui le proprie azioni sono guidate dalla luna è proporzionale al proprio livello di reattività e non-essere. Per le persone incapaci di muoversi attraverso la vita da nobili impulsi spirituali, la luna fornisce una forza propulsiva. Senza questa forza, gli individui meccanici sarebbero passivi come burattini senza burattinaio.
Un altro iniziato alla Quarta Via come Rodney Collin ha spiegato che il nostro corpo, essendo costituito nella maggior parte da acqua, è influenzato in modo sottile dalla luna, che agisce sulla parte acquea, tirando e spingendo così come influenza le maree.

mercoledì 8 marzo 2017

I segreti del benessere (a tavola) (II° parte): i semi di lino


I semi di lino, consumati crudi o messi in mollo in acqua, rappresentano un'importante integrazione alla dieta alimentare, per le loro innumerevoli caratteristiche positive.
Essi favoriscono il buon funzionamento del nostro organismo, essendo una delle principali fonti vegetali di acidi grassi omega 3. Si tratta di acidi grassi essenziali che il nostro organismo ricava dal cibo e che dobbiamo assumere regolarmente per mantenerci in salute. 
Non a caso, tra le altre fonti vegetali di acidi grassi omega 3 troviamo anche l’olio di lino e le noci. 


Come assumerli e dosaggi

I semi di lino vanno preferibilmente assunti non interi perché il nostro corpo non sarebbe in grado di assimilarli e li espellerebbe così come sono. Per questo motivo è necessario tritarli in modo da sminuzzarli prima di mangiarli. Così il nostro corpo potrà assimilare le preziose sostanze nutritive che contengono. 
E' consigliata l'assunzione di 1-2 porzioni di alimenti che contengono omega 3 ogni giorno per assicurare al nostro organismo il quantitativo corretto di acidi grassi essenziali.
In particolare nel caso dei semi di lino una porzione equivale a tre cucchiaini, mentre di conseguenza due porzioni equivalgono a sei cucchiaini. L’ideale sarebbe dunque assumere da 3 a 6 cucchiaini di semi di lino al giorno, sempre dopo averli macinati, in modo che il nostro corpo possa assimilarli in modo corretto.


Soffri di stitichezza? Ecco la soluzione!

L'assunzione giornaliera di semi di lino permette la depurazione del nostro corpo
L’assunzione di semi di lino, accompagnati da un bicchiere d’acqua, è consigliata soprattutto per risvegliare il nostro intestino, per depurarlo e per prevenire e contrastare la stitichezza.
Basta lasciare riposare per una notte un cucchiaio di semi di lino in mezzo bicchiere d’acqua perché si formi una sorta di gel naturale, una sostanza mucillaginosa considerata benefica da assumere al mattino a stomaco vuoto per risvegliare l’intestino.


Con cosa abbinarli

Il modo più semplice per mangiare una manciata di semi di lino ogni giorno è aggiungerli dopo averli tritati alla nostra tazza con il muesli o con i cereali per la colazione, oppure alle macedonie e ai frullati.
Mentre a pranzo e a cena si possono aggiungere i semi di lino alle nostre insalate. 
Daranno un tocco saporito e salutare in più a tutti i piatti. 


Qualche cenno sul lino

Il lino comune (Linum usitatissimum L., 1753) è una pianta della famiglia delle Linaceae. 
È stata una delle prime colture domesticate: fin dall'antichità è stato ampiamente coltivato in Etiopia e in Egitto; in una grotta, nella Repubblica della Georgia, sono state trovate fibre di lino tinte, databili al 30 000 a.C.

martedì 7 marzo 2017

I segreti del benessere (a tavola) (I° parte): il lievito di birra alimentare in scaglie


Il volgarmente chiamato lievito di birra (alimentare in scaglie) non è altro che il Saccharomyces cerevisiae, il lievito usato per pane e focacce, essiccato a basse temperature fino a fargli perdere il potere fermentativo.
Questa essiccazione permette di mantenere al meglio le proprietà nutritive che rendono tanto apprezzato questo alimento.


Le caratteristiche alimentari

Il lievito alimentare è un'ottima fonte di vitamine del gruppo B, compresa la B12, ferro e fibre. Esso contiene Tiamina (importante per il sistema nervoso), Niacina (importante per il metabolismo energetico e per la funzione psicologica), Acido Pantotenico (che contribuisce alla riduzione della stanchezza e dell'affaticamento) e Riboflavina (che contribuisce al mantenimento di globuli rossi e pelle normali).
Ottimo anche l’apporto di amminoacidi essenziali, quelli che il nostro corpo trasformerà poi in proteine. 
In questo lievito è presente anche il selenio, antiossidante utile per contrastare i radicali liberi e ritardare l'invecchiamento delle cellule. Infine sono presenti fosforo, magnesio e calcio
Un ulteriore vantaggio è poi che, nonostante sia molto saporito, il lievito in scaglie è naturalmente povero di sodio e di grassi.


Qualche cenno storico


Pare che il lievito di birra fosse utilizzato fin dall'antichità per promuovere il benessere e la bellezza. In alcuni documenti egizi (risalenti al 3500 a.C.), si parla di un preparato a base di «fondo di birra» per conservare la salute e godere di una lunga vita. 
Proprio con i residui di birra si produce infatti questo lievito, costituito da colonie di funghi unicellulari. 
La produzione avviene per fermentazione su un substrato di malto, cioè di orzo germogliato. A seconda delle temperature usate si distinguono un lievito basso, prodotto tra 0 e 5° C, e uno alto, a 15-20°.


Come consumare il lievito di birra a scaglie

Il consumo del lievito di birra a scaglie è consigliato a crudo, per godere in pieno delle sue proprietà.
Può essere usato in insalata, per condire pasta o riso, legumi, contorni vari, oppure spalmato su pane e gallette.
La dose giornaliera raccomandata è di 3-6 cucchiaini.
Si consiglia di non superare questa dose per evitare l'insorgere di disturbi, quali l'intolleranza ai lieviti.

domenica 5 marzo 2017

Risparmiare energia in cucina? Molto facile! Ecco qualche metodo per farlo!


In cucina si usa molta energia (gas o elettrica che sia), per lo scopo nobile di cucinare. 
Ci sono tuttavia molti metodi per consumarne meno, non perdendo di qualità sul prodotto finale, anzi mangiando piatti migliori e più salutari.

La prima cosa che si può fare è non cuocere troppo e usare crudo tutto ciò che si può e più si può
Le spezie per esempio è inutile cuocerle, così come la frutta secca, i semi oleosi, l'olio stesso.
Inoltre, come condimento o come salsa, si possono fare molti pesti a crudo, gustosi e delicati come natura vuole.
Cavoli, broccoli, cavolfiori e verze, appena sbollentati (roba di cinque minuti) diventano gustosi e non perdono molte sostanze nutritive, soprattutto se si riutilizza l'acqua in cui sono stati saltati.
Metodo molto funzionale è la cottura al vapore, cuocendo i cibi "impilati" in altezza.
La cottura al vapore, tipica dell'Oriente, non è affatto invasiva, non altera i valori nutritivi degli elementi e ottimizza il consumo energetico. 

Consiglio pratico ma non scontato è l'uso del coperchio.
Esso permette un aumento della temperatura all'interno della pentola, non compromettendo la cottura, anzi facilitandola e permettendo un risparmio energetico non indifferente.



Un altro metodo funzionale riguarda la cottura della pasta
La pasta può essere buttata prima dell'ebollizione dell'acqua e la fiamma può essere spenta dopo pochi minuti. Coprendo con il coperchio la pasta cuocerà lentamente e non perderà elementi nutritivi, come succede con le fiamme forti.

Circa i legumi, va detto che piselli, ceci e lenticchie (soprattutto quelle decorticate), cuociono in meno tempo rispetto ai fagioli.
Inoltre se essi vengono lasciati in mollo nell'acqua di più (anche fino ad un giorno) ci vorrà meno a cucinarli (l'acqua dovrà essere cambiata ogni 8-10 ore).

Per finire, circa i cereali, c'è la versione fioccata. 
Avena, orzo e simili in fiocco "cuociono" per pochissimo, un minuto o giù di lì e sono pronti.
Vale la stessa considerazione per la cottura della pasta. si porta l'acqua in ebollizione, si versano, si copre e si spegne la fiamma. In qualche minuto si gonfieranno e saranno ottimi.