mercoledì 6 maggio 2015

L'essenza del denaro e l'essenza della prostituzione: tutto torna


I legami tra lavoro e prostituzione sono strettissimi
"Nell'essenza del denaro" scrive Simmel "si percepisce qualche cose dell'essenza della prostituzione. L'indifferenza con cui si presta ad ogni utilizzazione, l'infedeltà con cui si separa da ogni oggetto, perché non era veramente legato a nessuno, l'oggettività, che esclude qualsiasi rapporto affettivo e lo rende adatto a essere un puro mezzo, tutto ciò determina un'analogia fatale tra denaro e prostituzione".
Si aggiunga che la transazione in denaro ha anche quel carattere di rapporto del tutto momentaneo che è tipico della prostituzione. Una volta che ho pagato e ottenuto la merce che mi interessa io non ho più alcun obbligo di relazione con chi me l'ha venduta. Il denaro tronca nel modo più netto e radicale ogni ulteriore conseguenza del rapporto, mentre nel caso che una prestazione venga renumerata con un oggetto specifico questo conserva, per la sua scelta, per il suo contenuto, per l'uso che ne è stato fatto, per la sua storia (che il denaro non ha e non può avere) qualcosa della personalità di chi paga. 
La prestazione in natura, il baratto, crea sempre un rapporto più personale, più cordiale, più caldo e umano fra chi esercita un diritto e chi adempie un obbligo. Nel pollame, nel grano, nel vino che, nell'economia feudale, il contadino consegna al signore c'è ancora qualcosa, emotivamente e affettivamente, del contadino stesso che l'altro, ricevendola senza la mediazione e la frapposizione del denaro, percepisce e in qualche misura ricambia. E' noto che nel Medioevo europeo quando il contadino osservava le corvées o pagava i tributi era consuetudine rendergli qualche cortesia, fornirgli cibo e bevande, invitarlo alla mensa del signore. Piccole gentilezze, piccole cose che danno però il senso della diversa natura del rapporto e che sono comunque impensabili in un'economia dove il denaro misura con esattezza matematica la quantità e anche la qualità delle reciproche prestazioni.
La capacità di prostituire tutto, di oggettivare tutto, di rendere merce anche la persona, o parti di essa, deriva al denaro dal fatto che, in quanto entità priva di specificità e di qualità che non sia la quantità, eguaglia, appiattisce, omologa, rende, indifferenziate tutte le cose. Una misura d'olio e un braccio di cotone, esemplifica Marx, considerate come cotone e come olio "sono naturalmente diverse, sono incommensurabili", ma in quanto valori, cioè denaro, tutte le merci sono qualitativamente uguali, le loro specificità naturali vengono cancellate. 
Il denaro ha la capacità di ridurre i valori più alti e quelli più bassi a una sola forma di valore, la sua
E' perché il denaro rende omologhi e indifferenziati beni incommensurabili fra loro che poi diventa pensabile e possibile acquistare l'inacquistabile. 
Se oggi si fa commercio di organi di bambini brasiliani, narcotizzati ed espiantati, per venderli ai ricchi americani non è solo perché la tecnica medica moderna lo consente, ma anche perché la forma-denaro lo agevola, praticamente e concettualmente.
Nel momento in cui il denaro oggettivizza i rapporti ci libera però - così si dice - di quei vincoli personali che sono propri di un'economia non monetaria. Si potrebbe obbiettare che oggi, per la soddisfazione di nostri bisogni, noi dipendiamo da un numero di persone molto maggiore che in passato. In fondo l'uomo preindustriale, tendenzialmente autosufficiente, era legato, in modo molto stretto, questo sì, ad una cerchia limitata di persone. Quello attuale, a causa della esasperata specializzazione e divisione del lavoro (che determina la necessità del denaro e che a sua volta il denaro favorisce), dipende da una gran quantità di soggetti: produttori, fornitori, venditori, intermediari, dei quali non può fare assolutamente a meno. Lasciato solo morirebbe.
E' vero però che per quanto indispensabili non sono legami personali e determinati. Se non mi piace un fornitore ne scelgo un altro e una volta che l'ho pagato la cosa finisce lì. Il denaro libera nell'atto di darlo e riceverlo.


Fonte: Il denaro "Sterco del demonio"Massimo Fini

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