lunedì 15 settembre 2014

Il grande popolo pashtun, diviso da un confine tracciato a tavolino dai britannici


I pashtun (o pathan o afghani) sono un gruppo etnico-linguistico che abita in prevalenza l'Afghanistan orientale e meridionale e il Pakistan occidentale, nella regione del Pashtunistan.
I pashtun parlano la lingua pashtu e seguono un codice religioso di onore e cultura indigeno e pre-islamico, il Pashtunwali integrato nella religione islamica.
I pashtun hanno vissuto una storia turbolenta attraverso i vari secoli, durante i quali raramente sono stati uniti politicamente.
Le prodezze militari dei pashtun erano rinomate ai tempi dell'invasione di Alessandro Magno nel IV secolo a.C.
La loro "storia contemporanea" comincia con l'impero Durrani nel 1747.
I pashtun sono stati uno dei pochi gruppi etnici che sono riusciti a contrastare l'imperialismo britannico durante il XIX secolo, con Abdul Ghaffar Khan, soprannominato il Gandhi musulmano, fondatore del primo esercito nonviolento della storia: i Khudai Khidmatgar.
Svolsero un ruolo chiave durante l'Invasione sovietica dell'Afghanistan (1979–89), dopo la quale molti di loro diventarono Mujaheddin.
I pashtun guadagnarono l'attenzione di tutto il mondo con l'ascesa e la sconfitta dei talebani, poiché erano la componente etnica principale nel movimento. 
I pashtun oggi svolgono un'azione prominente nella ricostruzione dell'Afghanistan dove sono il più grande gruppo etnico e un'importante comunità in Pakistan, dove sono il secondo gruppo etnico per dimensioni.
La popolazione totale del gruppo è stimata in circa 40 milioni, ma un conteggio esatto rimane poco affidabile per la natura nomade di molte tribù, la pratica di isolamento delle donne e le lacune nei censimenti ufficiali tenuti in Afghanistan dal 1979.
La grande maggioranza dei pashtun si trova nell'area tra il Pakistan occidentale (Pakhtunkhwa), e l'Afghanistan sudorientale. Altre comunità pashtun vivono nei 
Territori del Nord nell'Azad Kashmir e a Karachi, così come in tutto l'Afghanistan.
Ci sono delle comunità minori in Iran e in India, e una grande comunità di lavoratori emigrati nei paesi della penisola arabica.
I Pashtun seguono la versione più antica dell’Islam sunnita che deriva dalla scuola Hanafi – una delle versioni più liberali dell’Islam. La Shari’a e il Pashtunwali coesistono, ma se viene a crearsi un conflitto fra i due, si seguono sempre le regole del Pashtunwali. 
Tradizionalmente i mullah e gli imam sono subordinati ai capi tribù e non hanno potere politico. 
Più volte nella storia però alcuni mullah hanno cercato di porsi al di sopra del Pashtunwali e di conquistare il potere politico facendo leva sulla religione, ma di solito sono stati messi a tacere dai capi tribù.
Tuttavia negli anni settanta e ottanta i mullah sono stati armati e finanziati dalle potenze esterne che volevano cacciare i Sovietici dall’Afghanistan e così a poco a poco è nato il movimento politico-religioso più duraturo e potente della storia afghana – i Talebani.


Il confine disegnato a tavolino che divide il popolo Pashtun

Il confine tra Afghanistan e Pakistan è chiamato Linea Durant. Esso separa in due la comunità pashtun, dividendola in due diversi stati.
La Linea Durand prende nome da Sir Mortimer Durand, Segretario degli Esteri del Raj Britannico, che insieme all'Emiro afghano Abdur Rahman Khan negoziò i confini tra il Raj, di cui il Pakistan faceva parte, e l'Afghanistan.
La Durand Line viene a volte chiamata anche "Zero Line" o Linea Zero.
Vista la situazione di stallo conseguente alle guerre e agli avvenimenti geopolitici in Asia Centrale, prima della fine del 1893 i britannici convinsero Abdur Rahman Khan a raggiungere un accordo per definire il confine del Raj nelle aree Pashtun. 
Va precisato che l'accordo era influenzato dalla gradualità con cui Abdur Rahman intendeva cedere alcune regioni. Ad esempio c'erano indicazioni che non definivano la Linea Durand come una frontiera internazionale permanente ma come una delimitazione tra separate aree di responsabilità politica. Non era inoltre contemplata la cessione di zone (come Kurram e Chitral) che erano già sotto il controllo britannico in seguito al Trattato di Gandamak.
Nel 1949 la Loya jirga afghana dichiarò di non riconoscere la validità della Linea Durand in quanto nel 1947, con l'indipendenza del Pakistan, il Raj, vista come la controparte nella stipula dell'accordo di confine, aveva cessato di esistere. 
Questa presa di posizione non provocò comunque effetti tangibili e il confine è sempre rimasto effettivo ed è riconosciuto dalla maggior parte degli Stati.
La linea di confine tagliava in due realtà tribali preesistenti senza tener conto della realtà demografica e scontava un'aperta volontà dei governi coinvolti di contrastare l'eventuale creazione di una Terra dei Pashtun o Pashtunistan
Anche per questo motivo il confine ha continuato ad essere una fonte di tensione tra Afghanistan e Pakistan e attualmente i leader pashtun di entrambi gli Stati non riconoscono la legittimità della Durand Line.
A partire dal 2005 frequenti agenzie di stampa hanno riportato affermazioni del Presidente pakistano Pervez Musharraf tese a invocare la creazione di un muro lungo il confine. L'ipotesi è stata rigettata e duramente contestata da numerosi partiti politici di entrambi gli Stati.
Le problematiche di confine tra Afghanistan e Pakistan sono state esacerbate dalla cosiddetta Guerra al terrorismo statunitense che ha reso la frontiera ancora più instabile e ha reso evidente a livello globale la sua estrema permeabilità, che viene costantemente sfruttata sia dai gruppi ribelli e fondamentalisti della controffensiva afghana, sia dalla cosiddetta Mafia dell'Oppio pashtun.
Escludendo la porzione desertica di longitudine 66°15', l'84% della linea è stata tracciata basandosi su chiari elementi fisico-geografici come fiumi e corsi d'acqua. La precisa definizione del restante 16% del confine, molto segmentato, si basata su dati raccolti tra il 1894 e il 1895 e, soprattutto, sulla dettagliata mappatura sovietica eseguita negli anni ottanta (in scala 1: 50000).

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