mercoledì 30 gennaio 2013

Empatia cercasi disperatamente!

L'empatia è la capacità di comprendere lo stato d'animo altrui; l'empatia ci permette di capire cosa è meglio o peggio per gli altri e di conseguenza ci consente di inter-agire tra più soggetti e di convivere, preservandoci e costruendo una comunità.
In base al nostro comportamento e all'invio di certi segnali, il riscontro altrui, positivo o meno, sarà la base per il successivo comportamento, costruttivo o distruttivo. E la natura umana quasi sempre conduce alla convivenza, alla sopportazione, al dialogo (o forse è sempre
stato così e ora non siamo più molto in grado di farlo..). 


Il concetto di empatia può e deve essere applicato anche alla natura.

La premessa è che siamo organismi viventi in un contesto vivente. E la nostra evoluzione, le prove, la perseveranza, lo studio, ci hanno consentito di vedere e capire gran parte dei cicli naturali.
Oggi sappiamo che senza la comparsa dei vegetali non saremmo mai potuto esserci, che l'ossigeno è prodotto dalla respirazione di questi, che deriviamo dall' evoluzione di organismi meno evoluti, che prima camminavamo su quattro zampe.
E sappiamo che le api impollinano i fiori, che il letame è un ottimo concime organico, che l'agricoltura intensiva riduce la fertilità del suolo e che l'allevamento intensivo è un pericolo per i pascoli e l'inquinamento.
E ancora sappiamo che il petrolio è un inquinante terribile e il suo uso genera co2, che di
conseguenza la temperatura globale sta aumentando, i ghiacciai si stanno sciogliendo, che
il nostro amato pianeta è in grande sofferenza.

Lo sappiamo. Sappiamo molto, moltissimo. E non è poco.
 

Ma allora.. 
La nostra empatia verso il pianeta in cui viviamo dove è finita?

La nostra empatia c'è. E' solo sommersa e soffocata da altro.
L'uomo negli ultimi secoli è stato rapito totalmente dai suoi pensieri di dominio totalitario sulla natura.
Ha a lungo vissuto (e tutt'ora continua a farlo) con l'ossessione di dominarla, poterla comandare e usare a piacimento.
L'uomo si è trasformato da ingranaggio del ciclo naturale a unico attore. In nome del proprio benessere e del progresso, egoistico e incapibile per gli altri animali, ha trasformato forse irreversibilemente la realtà per costruire case, fabbriche,..e poi strade, aeroporti, banche, discoteche.
Ora l'uomo emancipato pensa alla finanza, ai soldi, alla politica, al sesso.
 

Il mondo, l'ambiente, la natura, sono lì, alla finestra, e mandano i loro segnali di allarme e sofferenza.
Saremo in grado di usare la nostra empatia prima che sarà troppo tardi?

Nessun commento:

Posta un commento