Il miele e lo zucchero sono le due principali sostanze usate per dolcificare.
Sono comparabili tra loro, ma hanno caratteristiche diverse, in primis per la natura, animale per il miele e vegetale per lo zucchero.
Il miele è prodotto dalle api (operaie), principalemente della stirpe mellifera; queste succhiano nettare o melata dalle piante e li trasportano all'arnia, ove li rigurgitano sotto forma di miele (il processo avviene nella sacca melarica grazie all'aggiunta di acqua che rende possibile il processo). Il miele ha colore, densità e consistenza diversi a seconda delle piante visitate.
Lo zucchero è invece prodotto dalla canna da zucchero o dalla barbabietola da zucchero. Il primo è stato scoperto intorno al V secolo a.C., mentre il secondo si è sviluppato più recentemente, intorno all'epoca di Napoleone. In entrambi i casi lo zucchero
presente nelle piante viene lavorato e raffinato e il prodotto finale consiste nei granuli
di colore giallastro (canna) o biancastro (barbabietola) comunemente presenti a tavola.
Miele e zucchero si assomigliano come caratteristiche nutritive, ma hanno alcune differenze importanti. Lo zucchero ha una struttura molecolare più semplice e viene scisso e assimilato in fretta come glucosio. Il miele contiene vitamine e carboidrati, ha una struttura molecolare più complessa (è digerito più che assimilato), oltre a possedere colore e sapore differenti dallo zucchero e addirittura tra le varie varietà. E' perciò più completo, più dolcificante e rende il medesimo risultato a quantità inferiori.
Il discorso va però visto in natura ecologica. Per la produzione dello zucchero sono
coltivate enormi aree, principalmente in Brasile e India per quello di canna e in Europa
(Francia) per quello da barbabietola. Tutto ciò rende insostenibile il processo. Il miele ha bisogno solo di arnie e delle piante per la produzione. Campi selvatici e frutteti permettono alle api di avere nettare e melata per fare tutto. Ultimamente l'uso di composti chimici e anti parassitari sta mettendo molto in difficoltà gli apicoltori, così come il proliferare della varroa, la cui lotta non dà ancora i risultati sperati.
La conclusione è che il miele è più sostenibile è più nutrizionale dello zucchero. Ma c'è
il però. Il però è che occore cambiare il moderno ab-uso dei dolcificanti. In Europa la media
annua di consumo è di 32 kg a testa di zucchero (24 per l'Italia). Le conseguenze sono
l'obesità, il diabete, tutta una serie di disfunzioni e malattie conseguenti, oltre ai danni ecologici, di inquinamento e di uso di campi altrimenti utilizzabili per altri scopi.
Perciò meglio consumare miele, ma in quantità basse e molto minori da quelle odierne di zucchero.
Sono comparabili tra loro, ma hanno caratteristiche diverse, in primis per la natura, animale per il miele e vegetale per lo zucchero.
Il miele è prodotto dalle api (operaie), principalemente della stirpe mellifera; queste succhiano nettare o melata dalle piante e li trasportano all'arnia, ove li rigurgitano sotto forma di miele (il processo avviene nella sacca melarica grazie all'aggiunta di acqua che rende possibile il processo). Il miele ha colore, densità e consistenza diversi a seconda delle piante visitate.
Lo zucchero è invece prodotto dalla canna da zucchero o dalla barbabietola da zucchero. Il primo è stato scoperto intorno al V secolo a.C., mentre il secondo si è sviluppato più recentemente, intorno all'epoca di Napoleone. In entrambi i casi lo zucchero
presente nelle piante viene lavorato e raffinato e il prodotto finale consiste nei granuli
di colore giallastro (canna) o biancastro (barbabietola) comunemente presenti a tavola.
Miele e zucchero si assomigliano come caratteristiche nutritive, ma hanno alcune differenze importanti. Lo zucchero ha una struttura molecolare più semplice e viene scisso e assimilato in fretta come glucosio. Il miele contiene vitamine e carboidrati, ha una struttura molecolare più complessa (è digerito più che assimilato), oltre a possedere colore e sapore differenti dallo zucchero e addirittura tra le varie varietà. E' perciò più completo, più dolcificante e rende il medesimo risultato a quantità inferiori.
Il discorso va però visto in natura ecologica. Per la produzione dello zucchero sono
coltivate enormi aree, principalmente in Brasile e India per quello di canna e in Europa
(Francia) per quello da barbabietola. Tutto ciò rende insostenibile il processo. Il miele ha bisogno solo di arnie e delle piante per la produzione. Campi selvatici e frutteti permettono alle api di avere nettare e melata per fare tutto. Ultimamente l'uso di composti chimici e anti parassitari sta mettendo molto in difficoltà gli apicoltori, così come il proliferare della varroa, la cui lotta non dà ancora i risultati sperati.
La conclusione è che il miele è più sostenibile è più nutrizionale dello zucchero. Ma c'è
il però. Il però è che occore cambiare il moderno ab-uso dei dolcificanti. In Europa la media
annua di consumo è di 32 kg a testa di zucchero (24 per l'Italia). Le conseguenze sono
l'obesità, il diabete, tutta una serie di disfunzioni e malattie conseguenti, oltre ai danni ecologici, di inquinamento e di uso di campi altrimenti utilizzabili per altri scopi.
Perciò meglio consumare miele, ma in quantità basse e molto minori da quelle odierne di zucchero.
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