Seguire la moda significa uniformarsi al modo di agire e di comportarsi di un insieme di persone, significa pensare e sognare di far parte di un gruppo, spesso a discapito della ragione e dei propri princìpi.
La moda dell'abbigliamento (scarpe, abiti, intimo,...) è uno dei principali pilastri dell'economia attuale.
Spesso si dimentica che codesta moda non segue il volere delle persone, bensì è imposta
dall'alto, da stilisti, manager e creatori di marchi: è un gran giro di soldi. E il farne parte alimenta la catena.
La gente si raffigura nella moda (ripeto, creata dalle elìte) e sceglie determinati prodotti
poiche si sente "libera" nel farlo. La realtà dice che ahimè è l'esatto opposto, vale a dire
è schiava, costretta a scegliere tra un ristretto gruppo di prodotti, obbligata a farlo per rimanere nel giro e continuare a "essere qualcosa".
Il tutto tra armadi pieni, voglia continua di acquisti per non rimanere mai fuori dal giro, sfruttamento della manodopera sottopagata che nella stragrande maggioranza dei casi produce i prodotti della moda.
Questo discorso vale anche per altri campi: mi compro la 500 perchè sono il tipo ideale che la
guida, la golf perchè sono uno che sa spingere sull'accelleratore, il telefono marchiato
dolce & gabbana perchè fa stile,..
Chiaro, non è facile (è quasi impossibile) stare fuori dal giro delle mode.
Però la conoscenza di come stanno e come vanno le cose può farci pensare e agire in maniera
più consapevole circa i nostri acquisti.
Per esempio, circa il vestiario, può farci rinunciare alle firme e ai marchi "che contano",
smettendo di riempire le tasche dei proprietari di queste, preferendo abiti o scarpe "anonimi", acquistando nei mercati locali e non nei grandi stock, acquistando capi usati, personalizzando il tutto come più ci piace.
Ognuno ha e deve avere la propria moda, il proprio stile. Ma questo è puramente personale
e deve continuare a esserlo. Ognuno ama dei colori, uno stile più sportivo o più elegante.
Con i piedi per terra e scelte ponderate, etiche e studiate possiamo sentirci più noi e più in sintonia con le nostre scelte, più liberi di quanto non lo siamo ora.
Per gli altri campi il discorso è il medesimo: usare la ragione, smetterla di farci guidare, smetterla di essere pedine nelle mani dei boss del marketing e della globalizzazione.
In più usare i criteri ecologici, ambientali e di sostenibilità per rendere duraturi e meno dannosi i nostri acquisti.
Consiglio a tutti la canzone sul tema dei Duff, "Finzione", dall'ultimo album "Ci sono gente che non stanno bene".
La moda dell'abbigliamento (scarpe, abiti, intimo,...) è uno dei principali pilastri dell'economia attuale.
Spesso si dimentica che codesta moda non segue il volere delle persone, bensì è imposta
dall'alto, da stilisti, manager e creatori di marchi: è un gran giro di soldi. E il farne parte alimenta la catena.
La gente si raffigura nella moda (ripeto, creata dalle elìte) e sceglie determinati prodotti
poiche si sente "libera" nel farlo. La realtà dice che ahimè è l'esatto opposto, vale a dire
è schiava, costretta a scegliere tra un ristretto gruppo di prodotti, obbligata a farlo per rimanere nel giro e continuare a "essere qualcosa".
Il tutto tra armadi pieni, voglia continua di acquisti per non rimanere mai fuori dal giro, sfruttamento della manodopera sottopagata che nella stragrande maggioranza dei casi produce i prodotti della moda.
Questo discorso vale anche per altri campi: mi compro la 500 perchè sono il tipo ideale che la
guida, la golf perchè sono uno che sa spingere sull'accelleratore, il telefono marchiato
dolce & gabbana perchè fa stile,..
Chiaro, non è facile (è quasi impossibile) stare fuori dal giro delle mode.
Però la conoscenza di come stanno e come vanno le cose può farci pensare e agire in maniera
più consapevole circa i nostri acquisti.
Per esempio, circa il vestiario, può farci rinunciare alle firme e ai marchi "che contano",
smettendo di riempire le tasche dei proprietari di queste, preferendo abiti o scarpe "anonimi", acquistando nei mercati locali e non nei grandi stock, acquistando capi usati, personalizzando il tutto come più ci piace.
Ognuno ha e deve avere la propria moda, il proprio stile. Ma questo è puramente personale
e deve continuare a esserlo. Ognuno ama dei colori, uno stile più sportivo o più elegante.
Con i piedi per terra e scelte ponderate, etiche e studiate possiamo sentirci più noi e più in sintonia con le nostre scelte, più liberi di quanto non lo siamo ora.
Per gli altri campi il discorso è il medesimo: usare la ragione, smetterla di farci guidare, smetterla di essere pedine nelle mani dei boss del marketing e della globalizzazione.
In più usare i criteri ecologici, ambientali e di sostenibilità per rendere duraturi e meno dannosi i nostri acquisti.
Consiglio a tutti la canzone sul tema dei Duff, "Finzione", dall'ultimo album "Ci sono gente che non stanno bene".
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