Il "modello Riace" nacque quasi per caso nel 1998, quando una barca di profughi curdi raggiunse le coste di Riace. In risposta all'evento, Domenico Lucano (allora professore), decise di impegnarsi per l'integrazione dei migranti nel paese. Nel 2004 divenne sindaco, per poi vincere le elezioni per altri due mandati.
Il modello Riace
Il suo modello di accoglienza, il cosiddetto 'modello Riace', si basa sul rovesciamento di prospettiva tra stato e immigrato: l'adesione al sistema SPRAR viene cisto come un mezzo per ottenere fondi regionali o mutui per la ristrutturazione delle case dismesse. Inoltre, attraverso le associazioni viene data accoglienza e ospitalità ai rifugiati e ai richiedenti asilo, i quali potranno lavorare nel comune attraverso laboratori artigiani di tessitura, lavorazione del vetro, confettura.
Altre misura intrapresa in attesa dell'erogazione in ritardo dei fondi risulta la creazione della moneta locale: l'euro di Riace, vale a dire una sorta di bonus di spesa utilizzabile anche dai turisti.
Nel 2017, il modello coinvolgeva 550 migranti ospitati a Riace; in tutto dalla cittadina si stima siano passati 6000 migranti.
Ai bambini fu data la possibilità di frequentare sia la scuola che l’asilo, quest’ultimo finanziato dalla Regione Calabria (nel 2017 ospitava 30 minori, tutti di diversa nazionalità, dando lavoro a 14 operatori).
Le scuole (primaria, elementare e media) furono attive e multietniche allo stesso modo, così come anche il doposcuola. Sempre nel 2017 fu inaugurata una fattoria didattica dove la gente del luogo lavorava insieme ai migranti allevando animali e coltivando prodotti della terra con metodi equi e sostenibili. Numerosi furono anche gli immigrati impiegati nei bar e nelle panetterie della zona , oltre che nel sistema di raccolta differenziata “porta a porta”.
Elogi al modello e riconoscimenti a Lucano
Il modello ha contrastato lo spopolamento recuperando le case abbandonate e ha salvato i vecchi mestieri e le attività artigianali tramandadoli ai nuovi arrivati.
Il modello è stato studiato e adottato come esempio nell'ambito della crisi dei rifugiati in Europa".
Nel 2016 Lucano viene inserito tra i 50 più importanti leader del mondo (al 40º posto) dalla rivista Fortune.
L'anno successivo, nel 2017 il sindaco riceve il premio per la Pace Dresda 2017 che assegna l'omonima città tedesca e il Los Angeles Times redigerà un intero articolo sul paese.
Commentando l'inserimento del suo nome nella classifica, Lucano aveva detto: "Siamo 'il paese dell'accoglienza' e questo è arrivato in ogni parte del mondo. Dobbiamo essere orgogliosi".
La fine del modello Riace e l'arresto di Lucano
Il “modello” è stato travolto dall’inchiesta della procura di Locri, denominata “Xenia” e il primo cittadino Lucano è finito agli arresti domiciliari.
L’accusa rivolta a Lucano è di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e affidamento fraudolento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti a due cooperative della zona. Per la compagna di Lucano, Tesfahun Lemlem, (indagata per concorso nel reato di immigrazione clandestina) è stato disposto invece il divieto di dimora.
L’indagine contro Lucano e altre 31 persone per presunte irregolarità nella gestione del sistema di accoglienza a Riace era cominciata un anno e mezzo fa e nell’ottobre del 2017 al sindaco calabrese era stato recapitato un avviso di garanzia per truffa aggravata, concussione e abuso d’ufficio.
Secondo la nota diffusa dalla procura il 2 ottobre, Lucano avrebbe organizzato un matrimonio “di comodo” tra un’immigrata nigeriana e un cittadino italiano. Alla base di questa accusa c’è un’intercettazione telefonica in cui Lucano parla della possibilità che una donna, a cui è stato negato l’asilo tre volte, sia regolarizzata attraverso il matrimonio con un abitante di Riace.
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