Dùrika è una piccola comunità della Costa Rica, nata e sviluppatasi a 1600 metri di altezza, tra i colli della catena montuosa Talamanca.
Dùrika si arrampica su un terreno fortemente scosceso, difficile e lontano da tutto.
La sua fondazione risale al 1991; e da allora, tra fatica, lavoro e molta voglia di provarci, "l'impresa" di altri tempi di vivere in un luogo complicato si è consolidata ed è diventata una forte realtà.
Dùrika è stata interamente costruita a mano, trasportando il materiale a dorso di mulo
per i 18 chilometri che la separano da Buones Aires (va detto, di strada estrema).
La comunità ha come obiettivi l'autosufficienza, la sostenibilità e l'armonia con l'ambiente circostante. Il tutto in 250 ettari di superficie deforestata (destinati alle proprie produzioni), in cambio di un'area di 8500 ettari riforestata e "sotto tutela" del popolo di Dùrika.
Autosufficienza come parola d'ordine
Il fabbisogno idrico è garantito dalle numerose sorgenti presenti nella proprietà. Quello energetico, va detto molto limitato, consiste nei 17 KW generati da una idroturbina di
un rio.
L'alimentazione all'interno di Dùrika è prettamente vegetariana. Fondamentale importante hanno gli orti terrazzati, gli uni vicini agli altri e trattati con profonda devozione. Essi nascono su un terreno arido e pietroso, reso fertile da anni di compostaggio di foglie, deiezioni di capra, corteccia di banano macerata e peperoncino.
L'abbondanza della produzione alimentare ha quasi del miracoloso, date le condizioni ambientali in cui la comunità si trova a lottare. Si trovano alberi da frutto tropicali (che nonostante l'altezza producono, anche se in maniera minore), un bananeto, una piantagione di caffè (il cui uso è comunque sporadico), una collinetta dedicata alla produzione di fagioli (fondamentali per la preparazione del gallo pinto, un piatto misto di riso e fagioli che in Costa Rica si mangia a colazione, pranzo e cena).
La tecnica di coltivazione dei fagioli è mutata nel tempo, ed ora consiste nel buttare direttamente la semenza sul terreno, senza nessuna lavorazione di quest'ultimo. Così tra tronchi e alberi lasciati a marcire nascono piccole piante di fagioli, la cui raccolta richiede un pò più di tempo e attenzione.
Altra fonte primaria per l'alimentazione sono le 44 capre, che vengono portate al pascolo per 4 ore al giorno, e che forniscono latte, quindi anche formaggi e yogurt.
Tutto ciò che non viene prodotto viene scambiato con le due comunità indigene vicine, mentre vengono acquistati esternamente solo riso, zucchero e sale.
La medicina naturale a Dùrika
A Dùrika è presente un centro di medicina naturale, completo di clinica dentistica, la quale usa solamente preparati omeopatici ricavati dalle erbe medicinali coltivate in loco e impiegate anche per la produzione di fertilizzanti, nonché per il sapone.
Tutte queste strutture sono state costruite con il legname del luogo e con materiali di recupero. Si tratta insomma di un "sistema chiuso", in cui la produzione di rifiuti è nulla.
La giornata tipo
L'impegno nell'autoproduzione (rivolta a una sorta di autarchia) richiede per tutti gli abitanti di Dùrika passione, impegno e sacrificio. La giornata inizia presto, alle 5.30 del mattino. La colazione è alle 7.30, poi si riprende con i lavori fino alla pausa pranzo, fissata alle ore 12.30 (in concomitanza della doccia e di un pò di riposo).
Nel pomeriggio le attività lavorative vengono svolte a un ritmo più blando. La cena viene servita alle 17, e alle 18 tutti i residenti si ritrovano per un'ora di meditazione, seguita dalla riunione giornaliera, in cui si decidono i turni di lavoro del giorno successivo, nonché dei vari progetti e delle problematiche.
Alle 19 l'intera comunità si ritira nelle abitazioni.
Dùrika come presente e futuro di realtà alternative
La vita di ogni membro di Dùrika è virtualmente libera dal denaro. Nessuno riceve uno stipendio, poiché tutte le entrate, che vengono principalmente dal turismo, vengono dirottate per la realizzazione degli obiettivi statutari.
La Founacion Dùrika, infatti, si occupa dell'acquisto e della gestione delle terra, del deforestamento e del riforestamento e della conservazione del patrimonio comune, in co-aiuto con le tribù indigene di Ujarras e Salitre, abitate dagli indios cabècar e bri bri.
Vent'anni fa il territorio su cui si sviluppa la comunità era quasi totalmente deforestato; oggi il bosque primario e secondario troneggiano, grazie all'impegno e alla devozione dei membri. Ennesima dimostrazione che volere e potere; e che la natura, se capita e abbracciata, apprezza e ridona in cambio tutto il necessario per vivere.
La vita a Dùrika non è chiaramente solo rose e fiori. Ci sono problemi, frizioni, delusioni, fatiche e sofferenze. E' una vita lontana da tutto, ma proprio per questo estremamente ricca di significato. E' vita di sacrificio per e con gli altri, è vita nella natura selvaggia, è vita in cui il tutt'uno con la realtà in cui si è immersi insegna a vivere non per come si è abituati oggi, ma nel suo significato più profondo e antico.
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