Green feed è l'acronimo del carburante verde, il carburante prodotto dall'unione dell'idrogeno con l'anidride carbonica.
Una miscela "strana", ideata da ricercatori dell'Università israeliana Ben Gurion. Il composto finale (secondo il capo progetto Moti Herskowitz) sarebbe un combustibile non inquinante, utilizzabile per auto e aerei. Un carburante quindi molto più sostenibile dei biocarburanti, che tolgono terre alle colture alimentari.
Per ottenere il green feed, il gas nato dall'unione di idrogeno e anidride carbonica viene inserito in un reattore. Ne esce una sostanza sintetica, simile al petrolio grezzo, che può essere trasformata in benzina con tecnologie già consolidate. Il composto risulterebbe efficiente quanto la benzina tradizionale, ma a impatto zero, cioè senza rilascio di co2.
Il problema rimane l'estrazione dell'idrogeno dall'acqua, nodo cruciale della questione e del possibile sfruttamento su larga scala dell'idrogeno. Va ricordato che l'idrogeno, una volta isolato è facilmente accumulabile e trasportabile, ed è un ottimo combustibile. I modi usati fino ad ora per estrarlo dall'acqua si sono però rivelati troppo cari o comunque dispendiosi dal punto di vista energetico (per farlo viene quasi sempre usato il petrolio, con la lievitazione dei costi e l'inquinamento annessi).
Se però si dovesse superare la questione, il green feed sarebbe utilizzabile proprio come l'attuale benzina in tutti i motori tradizionali. Non sarebbe perciò necessaria una rivoluzione del parco auto mondiale. E non bisognerebbe creare un un nuovo sistema di rifornimento, indispensabile per esempio per lo sviluppo dell'auto elettrica. Si potrebbero infatti utilizzare le infrastrutture attualmente usate. Si potrebbe perciò fare il pieno della propria auto nella solita stazione di servizio, proprio come ora, però senza contribuire all'aumento dell'inquinamento e dello smog.
Nessun commento:
Posta un commento