giovedì 21 febbraio 2013

La cultura dell'ignavia



Il termine ignavia significa pigrizia, indolenza spirituale, viltà, nonchè mancanza di volontà e forza morale.

Applicato alla società, appunto la società dell'ignavia, rappresenta una società che non vuole o non riesce a cambiare, perchè è senza morale e vile. 
La società dell'ignavia è la società che si dirige a tutta velocità verso il muro ma non frena.
Sa che lo scontro quasi sicuramente la annienterà, ma non diminuisce la velocità.
E' la società controllata (e succube) totalmente dal Mercato, condotta dove esso vuole. E' la società col cappio al collo, che stringe i denti ma va avanti, anche se non si sa verso dove e soprattutto perchè.
E' la società che non vuole cambiare, o meglio giura di volerlo fare, ma domani, sempre domani. E' la società del procrastinare. 
E' egoista, pensa solo a sè stessa; è in completa balia dei sogni di progresso e di consumismo sfrenato, di autoaffermazione a tutti i costi. 
E' credulona, o forse fa la scema per non andare in guerra, crede a tutto quello che il Mercato 
vuole fargli credere.
E' vittima ma carnefice. 
Ospita un cancro inarrestabile, che col tempo non può che espandersi e corrodere menti e coscienze.
E' in un imbuto, un labirinto, un vicolo chiuso.
E' la società dell'iddiozia allo stato puro. 
E' la società che non ha futuro, che ha i giorni contati ed è costantemente sull'orlo del burrone.
E' la società ove ove non contano il rispetto e la moralità. Anzi, sono deleteri e complicano la vita.
Contano solo la furbizia, l'avidità, l'egoismo.
Nella società dell'ignavia conta arrivare primi, sempre e comunque. Anche se il traguardo è amarissimo e doloroso: la fine dei giochi.

La società dell'ignavia deve scomparire, per sempre
Deve rimanere la pagina sbiadita della sotira di un popolo che per un momento ha pensato ha perso la rotta, poi è tornato in sè e ha cambiato rotta.
Per troppo tempo è stata la società occidentale delle fette di salame sopra agli occhi, del negare l'evidenza e del giustificare un modello insostenibile e autodistruttivo. 

Lo spunto di questo blog viene dalla canzone Titanic dei Duff, dall'album Tallone da killer (2009).
Per chi vuole sentirla il video è postato qui sotto!

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