lunedì 11 marzo 2013

Oltre la monocoltura (II parte): l'agricoltura sinergica



L'agricoltura sinergica è un metodo di coltivazione elaborato dall'agricoltrice spagnola Emilia Hazelip basandosi sulle intuizioni di Masanobu Fukuoka.

Fondamentale come primo passo alla coltivazione sinergica è la preparazione del terreno.
Devono essere create delle aiuole rialzate (dette anche bancali) di 30/50 cm, larghe 120 cm e lunghe quanto si vuole (ma preferibilmente non più di 5/6 m). Tra un bancale e l'altro deve essere lasciato un passaggio di almeno 50 cm che rimarranno sempre tali.
Su queste aiuole deve essere effettuata una pacciamatura con paglia e residui vegetali in generale; la pacciamatura deve essere sempre omogenea e coprente, non si deve mai vedere la terra nuda. In estate serve per evitare l'eccessiva evaporazione dell'acqua e la conseguente essiccazione del terreno ed in inverno per evitare gli effetti delle gelate. Inoltre la pacciamatura impedisce all'acqua piovana di dilavare gli elementi nutritivi del terreno e di compattarlo perché l'impatto delle gocce sulla paglia o su gli altri vegetali che ricoprono i bancali serve a disperdere la forza gravitazionale e al terreno arriva l'acqua in piccoli spruzzi o gocciolio. 
I bancali vanno preparati anche con impianti di irrigazione a goccia e con strutture di sostegno dei rampicanti.

La semina ed i trapianti devono essere effettuati spostando la pacciamatura quanto basta e poi risistemandola per bene; è importante che vengano assortite le piante in maniera da arricchirsi vicendevolmente
Così in ogni aiuola devono essere presenti piante della famiglia delle leguminose, ovvero delle azoto-fissatrici che arricchiscono il terreno di azoto in forma disponibile, delle piante della famiglia delle liliacee, delle aromatiche e dei fiori che servono da repellenti nei confronti degli insetti dannosi e vanno inoltre alternate piante di altre famiglie in modo da colonizzare i bancali con radici a tutte le profondità e con capacità diverse. Il fatto stesso di alternare specie diverse rende più difficile l'attacco massivo da parte di parassiti. 
Alla fine del ciclo vitale le piante non vanno estirpate (a meno che non sia quella la parte 
commestibile come per le carote o le cipolle), ma vanno lasciate nel terreno affinché le radici si degradino in maniera naturale rilasciando nutrienti, formando humus e favorendo il passaggio delle radici di altre piante nelle semine successive.

Emilia Hazelip (Barcellona, 1938 – 1 febbraio 2003) è stata un'agronoma e naturalista spagnola. 
Trasferitasi in Provenza nei primi anni '60, Emilia Hazelip ha trascorso la vita ricercando un modo di coltivare più vicino alla natura. È nota soprattutto per aver messo a punto l’Agricoltura sinergica dopo aver studiato diversi metodi di agricoltura naturale,  traendo ispirazione dal lavoro del microbiologo giapponese Masanobu Fukuoka e in particolare dopo aver letto il suo libro, La rivoluzione del filo di paglia, nel 1977.

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