domenica 10 febbraio 2013

L'appello inascoltato di Enrico Berlinguer



"Per noi l'austerità è il mezzo per contrastare alle radici e porre le basi del superamento di un sistema che è entrato in una crisi strutturale e di fondo, non congiunturale, di quel sistema i cui caratteri distintivi sono lo spreco e lo sperpero, l'esaltazione di particolarismi e dell'individualismo più sfrenati, del consumismo più dissennato."

"Le profonde ragioni storiche, certamente non solo italiane, che rendono obbligata, e non congiunturale, una politica di austerità sono ragioni varie, ma occorre ricordare sempre che l'evento più importante, i cui effetti non sono più reversibili, è stato e rimarrà l'ingresso sulla scena mondiale di popoli e Paesi ex-coloniali che si vengono liberando della soggezione e del sottosviluppo a cui erano condannati dalla dominazione imperialistica. Si tratta di due terzi dell'umanità, che non tollerano più di vivere in condizioni di fame, di miseria, di emarginazione, di inferiorità rispetto ai popoli e ai Paesi che hanno finora dominato la vita mondiale."

Queste sono citazione tratte dallo scritto di Enrico Berlinguer
Austerità, occasione per trasformare l'Italia. Le conclusioni al convegno degli intellettuali, 
Roma, 15-1-77, e alla assemblea degli operai comunisti, Milano, 30-1-77 - Roma, Editori riuniti, 1977.

Enrico Berlinguer (Sassari, 25 maggio 1922 – Padova, 11 giugno 1984) è stato un politico italiano, segretario generale del Partito Comunista Italiano dal 1972 fino alla morte. 

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